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lunedì 4 luglio 2016

"Shadowhunters (The Mortal Instruments)" di Cassandra Clare





In un tempestoso pomeriggio di Giugno, mi aggiravo tra gli scaffali delle librerie in cerca di un nuovo libro. Avevo ormai perso le speranza, quando intravidi quella copertina.

“Shadowhunters, città di ossa”.
Dopo averlo un po’ sfogliato ed accuratamente ispezionato, mi dissi “Ma sì, prendiamolo!” e così diedi alla cassa i miei €11,50.
Dopo un paio di settimane ritornai in libreria e comprai “Shadowhunters, città di cenere”.
Dopo una settimana “Shadowhunters, città di vetro”.
Insomma, non  avevo più vita sociale!

Immergermi in questo mondo (in cui, come dice Stephenie Meyer, adoro vivere) mi ha fatto provare tantissime emozioni, conoscere nuovi personaggi e soprattutto fantasticare su qualche ship…

Ero nuova del campo fantasy, un po’ come Clary è all’oscuro delle sue origini e soprattutto dell’esistenza dei Cacciatori, gli Shadowhunters, di cui, però, scoprirà di far parte durante il corso della storia. Il suo personaggio compie un’evoluzione, è in crescita costante. Si troverà ad affrontare quell'assurda ed incredibile realtà con l’aiuto dei suoi nuovi e vecchi amici, pronta a tutto pur di ritrovare sua madre.

Tra questi Simon, l’amico di una vita, coinvolto per caso in queste vicende e sorretto, di volta in volta, solo dalla cotta che ha per Clary. Ho amato questo personaggio per la sua ingenuità e per il senso di protezione che ha per la ragazza.

E poi, poi c’è Jace. Direi “il bello e tenebroso”. Forte, affascinante, con un’abbondante dose di superbia che, però, lo rende unico. Insomma, chi non lo ama?!?

Io, purtroppo, ho letto solo la prima trilogia, ma ho intenzione di continuare!
Consiglio a tutti di dare un’opportunità a questi gioielli di Cassandra Clare, anche a chi non è un amante del genere “urban fantasy”. Infatti, in queste pagine si parla di amore, di amicizia, di odio, di guerra, di pace, di fiducia, dei sentimenti a tutto tondo. Seppur si tratti di un mondo fantastico, rappresenta i valori tipici dell’uomo e della vita.
Ha una scrittura semplice e veloce ed è quasi impossibile chiudere uno dei libri e fare altro. La curiosità vi ucciderebbe!

Un punto di forza è sicuramente la costruzione dei personaggi, delineati alla perfezione. Inoltre ho apprezzato i dialoghi, che danno carattere al racconto ed agli stessi eventi.
Eventi ricchi di colpi di scena, a volte, però leggermente ripetitivi, il che potrebbe essere un punto di debolezza.


Vi auguro il "lieto fine" con un estratto da “Città di cenere” che si commenta da solo:

"Le toccò il viso, delicatamente, con il dorso della mano.
 - A volte sparisci completamente nella tua testa. Mi piacerebbe poterti  seguire. 
"Lo fai." Avrebbe voluto dire Clary. "Tu sei continuamente nella mia testa.""
             
                                                               

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